XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Sei tu, Signore, l'unico mio bene.
Guida: Nel nome del Padre del Figlio e dello
Spirito Santo.
Tutti: Amen.
G.: Benediciamo il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo, ora e sempre,
nei secoli dei secoli
Tutti: Amen.
Popoli tutti, battete le mani! Acclamate Dio con grida di gioia. (Sal 46,2)
G.: Preghiamo
O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, fa’ che
non ricadiamo nelle tenebre dell’errore, ma restiamo sempre luminosi nello
splendore della verità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo che è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli
Tutti: Amen.
L.: Dal primo libro dei Re (1 Re 19,16b.19-21)
In quei giorni, il Signore disse a Elìa: «Ungerai Eliseo, figlio di Safat, di
Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto».
Partito di lì, Elìa trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia
di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elìa,
passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello.
Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa, dicendogli: «Andrò a baciare mio
padre e mia madre, poi ti seguirò». Elìa disse: «Va’ e torna, perché sai che
cosa ho fatto per te».
Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del
giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse.
Quindi si alzò e seguì Elìa, entrando al suo servizio.
Parola di Dio
Tutti:Rendiamo grazie a Dio
Salmo 15 (16)
L.: Sei tu, Signore, l'unico mio bene.
R.: Sei tu, Signore, l'unico mio bene.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
R.: Sei tu, Signore, l'unico mio bene.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
R.: Sei tu, Signore, l'unico mio bene.
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
R.: Sei tu, Signore, l'unico mio bene.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
R.: Sei tu, Signore, l'unico mio bene.
L.: Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
(Gal 5,1.13-18)
Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non
lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.
Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non
divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio
gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo
precetto: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». Ma se vi mordete e vi
divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli
altri!
Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare
il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e
lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda,
sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.
Parola di Dio.
Tutti:Rendiamo grazie a Dio
Tutti: Alleluia, alleluia.
L.: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta: tu hai parole di vita
eterna. (1 Sam 3, 9; Gv 6, 68c)
Tutti: Alleluia.
L.: Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,51-62)
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù
prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò
messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per
preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in
cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni
dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li
consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro
villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu
vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo
i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare
prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i
loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da
quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e
poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».
Parola del Signore
Tutti: Lode a Te, o Cristo.
Riflettiamo insieme
Il Vangelo di questa domenica (Lc 9,51-62) mostra un passaggio molto
importante nella vita di Cristo: il momento in cui – come scrive san Luca –
«Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme» (9,51).
Gerusalemme è la meta finale, dove Gesù, nella sua ultima Pasqua, deve morire e
risorgere, e così portare a compimento la sua missione di salvezza.
Da quel momento, dopo quella “ferma decisione”, Gesù punta dritto al traguardo, e anche alle persone che incontra e che gli chiedono di seguirlo, dice chiaramente quali sono le condizioni: non avere una dimora stabile; sapersi distaccare dagli affetti umani; non cedere alla nostalgia del passato.
Ma Gesù dice anche ai suoi discepoli, incaricati di precederlo sulla via verso Gerusalemme per annunciare il suo passaggio, di non imporre nulla: se non troveranno disponibilità ad accoglierlo, si proceda oltre, si vada avanti. Gesù non impone mai, Gesù è umile, Gesù invita. Se tu vuoi, vieni. L’umiltà di Gesù è così: Lui invita sempre, non impone.
Tutto questo ci fa pensare. Ci dice, ad esempio, l’importanza che, anche per Gesù, ha avuto la coscienza: l’ascoltare nel suo cuore la voce del Padre e seguirla. Gesù, nella sua esistenza terrena, non era, per così dire, “telecomandato”: era il Verbo incarnato, il Figlio di Dio fatto uomo, e a un certo punto ha preso la ferma decisione di salire a Gerusalemme per l’ultima volta; una decisione presa nella sua coscienza, ma non da solo: insieme al Padre, in piena unione con Lui! Ha deciso in obbedienza al Padre, in ascolto profondo, intimo della sua volontà. E per questo la decisione era ferma, perché presa insieme con il Padre. E nel Padre Gesù trovava la forza e la luce per il suo cammino. E Gesù era libero, in quella decisione era libero. Gesù vuole noi cristiani liberi come Lui, con quella libertà che viene da questo dialogo con il Padre, da questo dialogo con Dio. Gesù non vuole né cristiani egoisti, che seguono il proprio io, non parlano con Dio; né cristiani deboli, cristiani, che non hanno volontà, cristiani «telecomandati», incapaci di creatività, che cercano sempre di collegarsi con la volontà di un altro e non sono liberi. Gesù ci vuole liberi e questa libertà dove si fa? Si fa nel dialogo con Dio nella propria coscienza. Se un cristiano non sa parlare con Dio, non sa sentire Dio nella propria coscienza, non è libero, non è libero.
Per questo dobbiamo imparare ad ascoltare di più la nostra coscienza. Ma attenzione! Questo non significa seguire il proprio io, fare quello che mi interessa, che mi conviene, che mi piace... Non è questo! La coscienza è lo spazio interiore dell’ascolto della verità, del bene, dell’ascolto di Dio; è il luogo interiore della mia relazione con Lui, che parla al mio cuore e mi aiuta a discernere, a comprendere la strada che devo percorrere, e una volta presa la decisione, ad andare avanti, a rimanere fedele.
Noi abbiamo avuto un esempio meraviglioso di come è questo rapporto con Dio nella propria coscienza, un recente esempio meraviglioso. Il Papa Benedetto XVI ci ha dato questo grande esempio quando il Signore gli ha fatto capire, nella preghiera, quale era il passo che doveva compiere. Ha seguito, con grande senso di discernimento e coraggio, la sua coscienza, cioè la volontà di Dio che parlava al suo cuore. E questo esempio del nostro Padre fa tanto bene a tutti noi, come un esempio da seguire.
La Madonna, con grande semplicità, ascoltava e meditava nell’intimo di se stessa la Parola di Dio e ciò che accadeva a Gesù. Seguì il suo Figlio con intima convinzione, con ferma speranza. Ci aiuti Maria a diventare sempre più uomini e donne di coscienza, liberi nella coscienza, perché è nella coscienza che si dà dialogo con Dio; uomini e donne, capaci di ascoltare la voce di Dio e di seguirla con decisione capaci di ascoltare la voce di Dio e di seguirla con decisione.
(Angelus, 30 giugno 2013)
G.: La Parola di Dio, che abbiamo ascoltato, scruta
nel profondo del nostro cuore per aiutarci a portare frutti di grazia.
Riflettiamo sulla nostra vita e imploriamo fiduciosi la bontà del Signore.
(breve silenzio)
G.: Signore, aiutaci a dialogare con Te per seguire la tua volontà.
Tutti: Abbi pietà di noi.
G.: Signore, fa che siamo liberi nella coscienza per le nostre scelte.
Tutti: Abbi pietà di noi.
G.: Signore, fa che ti seguiamo con ferma decisione.
Tutti: Abbi pietà di noi.
Tutti: Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della
terra, di tutte le cose …..
G.: Acclamiamo Cristo, sole di giustizia apparso all’orizzonte
dell’umanità:
Tutti: Signore, tu sei la vita e la salvezza nostra.
G.:
Creatore degli astri, noi ti consacriamo le primizie di questo giorno,
Tutti: nel ricordo della tua gloriosa risurrezione.
G.: Il tuo Spirito ci insegni a compiere la tua volontà,
Tutti: e la tua sapienza ci guidi oggi e sempre.
G.: Donaci di partecipare con vera fede all’assemblea del tuo popolo,
Tutti: intorno alla mensa della tua parola e del tuo corpo.
G.: La tua Chiesa ti renda grazie, Signore,
Tutti: per i tuoi innumerevoli benefici.
Comunione spirituale
(Ognuno in silenzio prega con parole sue o con la formula suggerita)
Gesù mio, credo fermamente che sei presente nel Santissimo Sacramento, Ti
amo sopra ogni cosa e Ti desidero nell'anima mia, poiché ora non posso riceverti
nella Santa Comunione, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore.
Come già venuto, io Ti abbraccio e mi unisco totalmente a Te, non permettere che
io mi separi mai più da Te; Eterno Padre, per le mani della Vergine Maria, Ti
offriamo il Corpo e il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo, per il perdono dei
nostri peccati, in suffragio dei nostri defunti, delle anime Sante del
Purgatorio e per i bisogni della Santa Madre Chiesa. Amen.
G.:Preghiamo come il Signore ci ha insegnato
Tutti: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome……
Conclusione
G.:
Accogliamo l’invito di Papa Francesco a
concludere la nostra preghiera con l’invocazione a Maria e a san Michele
Arcangelo
Tutti: Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, sii nostro
aiuto contro la perfidia e le insidie del diavolo.
Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, Te ne preghiamo supplichevoli!
E tu principe delle milizie celesti, con la forza di Dio, fa’ sprofondare
nell’inferno, Satana e gli altri spiriti maligni che vagano nel mondo per la
perdizione delle anime. Amen.
G.: O Padre, che in Gesù maestro indichi la via
della croce come sentiero di vita,fa’ che, mossi dal suo Spirito,lo seguiamo con
libertà e fermezza,senza nulla anteporre all’amore per lui.
Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Tutti: Amen.
G.: Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla
vita eterna.
Tutti: Amen.
G.: L’aiuto del Signore sia la nostra forza. Andiamo in pace.
Tutti: Rendiamo grazie a Dio.