XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

“Sono venuto a gettare fuoco sulla terra,
e quanto vorrei che fosse già acceso!”

Guida:
Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen.
G.: Benediciamo il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo, ora e sempre, nei secoli dei secoli
Tutti: Amen.
O Dio, nostra difesa, guarda il volto del tuo consacrato.
Per me un giorno nel tuo tempio è più che mille altrove. (Cf. Sal 83,10-11)

G.:
Preghiamo
O Dio, che hai preparato beni invisibili per coloro che ti amano, infondi nei nostri cuori la dolcezza del tuo amore, perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa, otteniamo i beni da te promessi, che superano ogni desiderio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo che è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli
Tutti: Amen.

L.: Dal libro del profeta Geremìa      (Ger 38,4-6.8-10)

In quei giorni, i capi dissero al re: «Si metta a morte Geremìa, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest’uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male». Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi».
Essi allora presero Geremìa e lo gettarono nella cisterna di Malchìa, un figlio del re, la quale si trovava nell’atrio della prigione. Calarono Geremìa con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma fango, e così Geremìa affondò nel fango.
Ebed-Mèlec uscì dalla reggia e disse al re: «O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremìa, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c’è più pane nella città». Allora il re diede quest’ordine a Ebed-Mèlec, l’Etiope: «Prendi con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremìa dalla cisterna prima che muoia».

Parola di Dio
Tutti:Rendiamo grazie a Dio

Salmo 39 (40)
L.: Signore, vieni presto in mio aiuto.
R.:Signore, vieni presto in mio aiuto.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
R.:
Signore, vieni presto in mio aiuto.

Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,
dal fango della palude;
ha stabilito i miei piedi sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
R.:
Signore, vieni presto in mio aiuto.

Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore.
R.:
Signore, vieni presto in mio aiuto.

Ma io sono povero e bisognoso:
di me ha cura il Signore.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
mio Dio, non tardare.
R.:
Signore, vieni presto in mio aiuto.

L.:  Dalla lettera agli Ebrei   (Eb 12,1-4)

Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.
Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.

Parola di Dio.
Tutti:Rendiamo grazie a Dio

Tutti: Alleluia, alleluia.
L.: Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. (Gv 10,27)

Tutti: Alleluia.

L.: Dal Vangelo secondo Luca    (Lc 12,49-53)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Parola del Signore
Tutti: Lode a Te, o Cristo.
 

Riflettiamo insieme
 

Nell’odierna pagina evangelica (cfr Lc 12,49-53) Gesù avverte i discepoli che è giunto il momento della decisione. La sua venuta nel mondo, infatti, coincide con il tempo delle scelte decisive: non si può rimandare l’opzione per il Vangelo. E per far comprendere meglio questo suo richiamo, si avvale dell’immagine del fuoco che Lui stesso è venuto a portare sulla terra. Dice così: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!» (v. 49). Queste parole hanno lo scopo di aiutare i discepoli ad abbandonare ogni atteggiamento di pigrizia, di apatia, di indifferenza e di chiusura per accogliere il fuoco dell’amore di Dio; quell’amore che, come ricorda San Paolo, «è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo» (Rm 5, 5). Perché è lo Spirito Santo che ci fa amare Dio e ci fa amare il prossimo; è lo Spirito Santo che tutti abbiamo dentro.

Gesù rivela ai suoi amici, e anche a noi, il suo più ardente desiderio: portare sulla terra il fuoco dell’amore del Padre, che accende la vita e mediante il quale l’uomo è salvato. Gesù ci chiama a diffondere nel mondo questo fuoco, grazie al quale saremo riconosciuti come suoi veri discepoli. Il fuoco dell’amore, acceso da Cristo nel mondo per mezzo dello Spirito Santo, è un fuoco senza limiti, è un fuoco universale. Questo si è visto fin dai primi tempi del Cristianesimo: la testimonianza del Vangelo si è propagata come un incendio benefico superando ogni divisione fra individui, categorie sociali, popoli e nazioni. La testimonianza del Vangelo brucia, brucia ogni forma di particolarismo e mantiene la carità aperta a tutti, con la preferenza per i più poveri e gli esclusi.

L’adesione al fuoco dell’amore che Gesù ha portato sulla terra avvolge l’intera nostra esistenza e richiede l’adorazione a Dio e anche una disponibilità a servire il prossimo. Adorazione a Dio e disponibilità a servire il prossimo. La prima, adorare Dio, vuol dire anche imparare la preghiera dell’adorazione, che di solito dimentichiamo. Ecco perché invito tutti a scoprire la bellezza della preghiera dell’adorazione e di esercitarla spesso. E poi la seconda, la disponibilità a servire il prossimo: penso con ammirazione a tante comunità e gruppi di giovani che, anche durante l’estate, si dedicano a questo servizio in favore di ammalati, poveri, persone con disabilità. Per vivere secondo lo spirito del Vangelo occorre che, di fronte ai sempre nuovi bisogni che si profilano nel mondo, ci siano discepoli di Cristo che sappiano rispondere con nuove iniziative di carità. E così, con l’adorazione a Dio e il servizio al prossimo – ambedue insieme, adorare Dio e servire il prossimo – il Vangelo si manifesta davvero come il fuoco che salva, che cambia il mondo a partire dal cambiamento del cuore di ciascuno.

In questa prospettiva, si comprende anche l’altra affermazione di Gesù riportata nel brano di oggi, che di primo acchito può sconcertare: «Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione» (Lc 12,51). Egli è venuto a “separare col fuoco”. Separare che? Il bene dal male, il giusto dall’ingiusto. In questo senso è venuto a “dividere”, a mettere in “crisi” – ma in modo salutare – la vita dei suoi discepoli, spezzando le facili illusioni di quanti credono di poter coniugare vita cristiana e mondanità, vita cristiana e compromessi di ogni genere, pratiche religiose e atteggiamenti contro il prossimo. Coniugare, alcuni pensano, la vera religiosità con le pratiche superstiziose: quanti sedicenti cristiani vanno dall’indovino o dall’indovina a farsi leggere la mano! E questa è superstizione, non è di Dio. Si tratta di non vivere in maniera ipocrita, ma di essere disposti a pagare il prezzo di scelte coerenti – questo è l’atteggiamento che ognuno di noi dovrebbe cercare nella vita: coerenza – pagare il prezzo di essere coerenti col Vangelo. Coerenza con il Vangelo. Perché è buono dirsi cristiani, ma occorre soprattutto essere cristiani nelle situazioni concrete, testimoniando il Vangelo che è essenzialmente amore per Dio e per i fratelli.

Maria Santissima ci aiuti a lasciarci purificare il cuore dal fuoco portato da Gesù, per propagarlo con la nostra vita, mediante scelte decise e coraggiose.


(Angelus, 18 agosto 2019)

G.: La Parola di Dio, che abbiamo ascoltato, scruta nel profondo del nostro cuore per aiutarci a portare frutti di grazia. Riflettiamo sulla nostra vita e imploriamo fiduciosi la bontà del Signore.
(breve silenzio)
G.: Signore,  perché abbandoniamo ogni atteggiamento di pigrizia, di apatia, di indifferenza e di chiusura per accogliere il fuoco del tuo amore.
Tutti: Abbi pietà di noi.
G.: Signore, perché manteniamo la carità aperta a tutti, con la preferenza per i più poveri e gli esclusi.
Tutti: Abbi pietà di noi.
G.: Signore, perché scopriamo la bellezza della preghiera dell’adorazione e la esercitiamo spesso
Tutti: Abbi pietà di noi.

Tutti: Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose …..

G.: Apriamo con fiducia il nostro cuore al Dio della potenza e della misericordia, che ci ama e conosce le nostre necessità. A lui rivolgiamo la nostra lode e la nostra preghiera:
Tutti: Noi ti glorifichiamo, Signore, e confidiamo in te.
G.:
Benedetto sii tu, Re dell’universo, che ci hai tratto dalle tenebre dell’errore e del peccato alla splendida luce del tuo regno,
Tutti:  e ci hai chiamati a servirti nella santa Chiesa.
G.: Tu che ci hai aperto le braccia della tua misericordia,
Tutti:  non permettere che deviamo mai dal sentiero della vita.
G.: Concedici di trascorrere in letizia questo giorno,
Tutti:  in cui celebriamo la risurrezione del tuo Figlio.
G.: Dona ai tuoi fedeli lo spirito di orazione e di lode,
Tutti:  perché tutta la nostra vita sia un rendimento di grazie a te.
 

Comunione spirituale
(Ognuno in silenzio prega con parole sue o con la formula suggerita)
Gesù mio, credo fermamente che sei presente nel Santissimo Sacramento, Ti amo sopra ogni cosa e Ti desidero nell'anima mia, poiché ora non posso riceverti nella Santa Comunione, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore.
Come già venuto, io Ti abbraccio e mi unisco totalmente a Te, non permettere che io mi separi mai più da Te; Eterno Padre, per le mani della Vergine Maria, Ti offriamo il Corpo e il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo, per il perdono dei nostri peccati, in suffragio dei nostri defunti, delle anime Sante del Purgatorio e per i bisogni della Santa Madre Chiesa. Amen.

G.:Preghiamo come il Signore ci ha insegnato
Tutti: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome……
 

Conclusione
G.: Accogliamo l’invito di Papa Francesco a concludere la nostra preghiera con l’invocazione a Maria e a san Michele Arcangelo

Tutti: Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta. 

San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, sii nostro aiuto contro la perfidia e le insidie del diavolo.
Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, Te ne preghiamo supplichevoli!
E tu principe delle milizie celesti, con la forza di Dio, fa’ sprofondare nell’inferno, Satana e gli altri spiriti maligni che vagano nel mondo per la perdizione delle anime. Amen.
 

G.: O Dio, che nella croce del tuo Figlio riveli i segreti dei cuori, donaci occhi puri, perché, tenendo lo sguardo fisso su Gesù, corriamo con perseveranza incontro a lui, nostra salvezza.
Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Tutti: Amen.

G.: Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
Tutti: Amen.
G.: L’aiuto del Signore sia la nostra forza. Andiamo in pace.
Tutti: Rendiamo grazie a Dio.