2 - RITO PIU' SEMPLICE    DELL'INIZIAZIONE  
DI UN ADULTO  
 

 
240.
In circostanze straordinarie, quando il candidato non ha potuto percorrere tutti i gradi dell'iniziazione o quando l'Ordinario del luogo, giudicando sulla sincerità della sua conversione cristiana e sulla sua maturità religiosa, decide di conferirgli senz'altro il Battesimo, l'Ordinario stesso può permettere nei singoli casi che si usi questo rito più semplice nel quale o tutto si compie in una sola volta (nn. 245-273) o si dà facoltà di adottare, oltre alla celebrazione dei sacramenti, uno o due riti o del catecumenato o del tempo della purificazione e dell'illuminazione (nn. 274-277).

241. Il candidato che si è scelto il padrino (o la madrina) (cfr n. 43) e che ha frequentato la comunità locale (cfr nn. 12 e 19, § 2), prima di ricevere il Battesimo, deve istruirsi e prepararsi per un tempo conveniente, perché le intenzioni che lo hanno spinto a chiedere il Battesimo siano meglio purificate e la sua conversione e la sua fede possano maturare.

242. Oltre alla presentazione e all'accoglienza del candidato, il rito significa la sua manifesta e ferma volontà di chiedere l'iniziazione cristiana e il consenso della Chiesa; quindi, dopo un'opportuna liturgia della parola, si tiene la celebrazione di tutti i sacramenti dell'iniziazione.

243. Il rito abitualmente si compie durante la Messa, le cui letture devono essere scelte adeguatamente; il formulario poi deve essere preso dalla Messa dell'iniziazione o da un'altra Messa; dopo il Battesimo e la Confermazione, il neofito per la prima volta partecipa alla celebrazione eucaristica.

244. La celebrazione, per quanto è possibile, si tenga di domenica (cfr n. 59), con l'attiva partecipazione della comunità locale.

 

RITO DI ACCOGLIENZA
 

245. Mentre i fedeli, secondo l'opportunità, cantano un salmo o un inno adatto, il sacerdote, rivestito degli abiti sacri, si porta fuori della porta o nell'atrio o all'ingresso o anche in un luogo adatto della chiesa dove il candidato attende con il padrino (o con la madrina), prima della liturgia della parola.

246. Il celebrante accoglie affabilmente il candidato. Quindi rivolgendosi a lui e al suo padrino e ai presenti, esprime la gioia e la gratitudine della Chiesa e ricorda opportunamente al padrino e agli amici l'esperienza particolare e il sentimento religioso che ha guidato il candidato nel suo cammino spirituale fino al giorno presente.
Successivamente invita il candidato e il suo padrino (madrina) ad avvicinarsi. Mentre si avvicinano e prendono posto davanti al sacerdote, si esegue opportunamente un canto adatto, ad esempio il Salmo 62, 1-9.

247. Quindi il celebrante, rivolto al candidato, lo interroga.

Celebrante:
N., che cosa domandi alla Chiesa di Dio?

Candidato:
La fede.

Celebrante:
E la fede che cosa di dona?

Candidato:
La vita eterna.

Il celebrante, nell'interrogare il candidato sulle sue intenzioni, può formulare diversamente le sue domande e può ammettere risposte libere: per esempio dopo la prima domanda: Che cosa chiedi ? Che cosa vuoi ? Perché ? si possono ammettere le risposte: La grazia di Cristo o L'ingresso nella Chiesa o La vita eterna o altre risposte del genere, alle quali poi il celebrante adatterà le sue domande.

248. Il celebrante, adattando ancora secondo la necessità le sue parole alle risposte ricevute, si rivolge di nuovo al candidato con queste parole o con altre simili:

Questa è la vita eterna, che tu conosca il vero Dio e colui che egli ha mandato, Gesù Cristo. Questi infatti, risuscitato dai morti, è stato costituito da Dio principe della vita e Signore di tutte le cose, visibili e invisibili.
Tu non chiederesti oggi col Battesimo questa vita, se già non conoscessi Cristo e avessi deciso di diventare suo discepolo.

Hai dunque già ascoltato la sua parola, hai deciso di osservare i suoi precetti e hai vissuto in fraterna comunione di preghiera?

Hai già fatto tutto questo per diventare cristiano?


Candidato:
Sì, l’ho fatto.

249. Rivolto al padrino (alla madrina), chiede:

Tu che ti presenti come padrino [madrina], di questo candidato, lo ritieni davanti a Dio degno di essere oggi ammesso ai sacramenti dell'iniziazione cristiana?

Padrino:
Sì, lo ritengo degno.

Celebrante:
Sei disposto con la parola e con l'esempio a continuare ad aiutare nell'impegno a seguire Cristo il candidato [oppure: N.] per il quale hai reso testimonianza?

Padrino:
Sì, sono disposto ad aiutarlo.

250. Allora il celebrante conclude, dicendo, a mani giunte:

Preghiamo.

Padre clementissimo,
ti ringraziamo per questo tuo servo
che già si è rivolto a te,
invitato in tanti modi dalla tua grazia
e che davanti alla Chiesa
risponde oggi alla tua chiamata.
Concedigli benigno, Signore,
di giungere lietamente
al compimento del tuo disegno d'amore.
Per Cristo nostro Signore.


Tutti:
Amen.

 

INTRODUZIONE IN CHIESA


251.
Il celebrante invita quindi il candidato con queste parole o con altre simili:

N., entra in Chiesa per prender parte insieme con noi alla mensa della parola di Dio.

Il candidato con il suo padrino (con la sua madrina) entra in Chiesa. Frattanto si esegue un canto adatto.

 

LITURGIA DELLA PAROLA


252.
          Quando il candidato e il suo padrino (madrina) sono giunti al loro posto, il celebrante nel presbiterio, omessi i riti iniziali della Messa, comincia la liturgia della parola.

253. Le letture con i salmi responsoriali e i versetti prima del Vangelo si scelgono fra quelle che sono indicate al n. 395 ; si possono usare anche le letture della domenica o della festività corrente. Poi si tiene l'omelia.

 

PREGHIERA E RITO PENITENZIALE

 
254.
Dopo l'omelia, il candidato col padrino (madrina) si porta davanti al celebrante. Allora tutta la comunità fa questa preghiera o una altra simile:

Celebrante:
Preghiamo per il nostro caro N., che chiede i sacramenti, e anche per noi peccatori, perché, avvicinandoci a Cristo con animo credente e pentito, camminiamo incessantemente in novità di vita.

Lettore:
Perché il Signore
si degni di rinnovare
e accendere in noi tutti
il senso della vera penitenza,
preghiamo.

R. Ascoltaci, Signore.

Lettore:
Perché noi che per il Battesimo
siamo morti al peccato e salvati da Cristo,
possiamo testimoniare la sua grazia,
preghiamo.

R. Ascoltaci, Signore.

Lettore:
Perché questo nostro fratello,
fiducioso nella misericordia di Dio
e desideroso di penitenza,
si disponga a incontrarsi con Cristo Salvatore,
preghiamo.

R. Ascoltaci, Signore.

Lettore:
Perché, seguendo Cristo
che toglie i peccati del mondo,
sia sanato dal contagio del peccato
e liberato dalla sua schiavitù, preghiamo.


R. Ascoltaci, Signore.

Lettore:
Perché sia purificato dallo Spirito Santo
e, sotto la sua guida,
possa incamminarsi verso la perfetta santità,
preghiamo.

R. Ascoltaci, Signore.

Lettore:
Perché, sepolto insieme con Cristo
per il sacramento del Battesimo,
muoia al peccato e sempre viva per il Signore,
preghiamo.


R. Ascoltaci, Signore.

Lettore:
Perché, avvicinandosi al Padre,
porti frutti di santità e di carità, preghiamo.


R. Ascoltaci, Signore.

Lettore:
Perché tutto il mondo,
per il quale il Padre ha donato il suo Figlio diletto,
creda al suo amore e impari ad amarlo,
preghiamo.


R. Ascoltaci, Signore.

Dopo la preghiera, il candidato, inchinandosi o inginocchiandosi, insieme con la comunità, fa la confessione generale che, secondo le circostanze, si può anche tralasciare.

 

ORAZIONE DI ESORCISMO


255.
Omesso il «Dio onnipotente, abbia misericordia di noi», il celebrante conclude, dicendo questa preghiera:

Dio onnipotente,
tu hai mandato il tuo unico Figlio
per dare all'uomo, schiavo del peccato,
la libertà dei tuoi figli;
umilmente ti preghiamo per questo tuo servo
che dopo aver conosciuto le seduzioni del mondo
e essere stato tentato dal demonio,
si è riconosciuto peccatore davanti a te;
per la potenza della morte
e risurrezione del tuo Figlio
liberalo dal potere delle tenebre,
rendilo forte con la grazia di Cristo,
e proteggilo sempre nel cammino della vita.
Per Cristo nostro Signore.


Tutti:
Amen.

 

UNZIONE CON L’OLIO DEI CATECUMENI
O IMPOSIZIONE DELLA MANO


256.
Il celebrante continua:

Ti ungo con l'olio, segno di salvezza:
ti fortifichi con la sua potenza Cristo Salvatore,
che vive e regna nei secoli dei secoli.

Tutti:
Amen.

Il candidato riceve l'unzione con l'Olio dei catecumeni sul petto o su ambedue le mani o anche, se sembra opportuno, su altre parti del corpo.

Questa unzione si può anche tralasciare, a giudizio della Conferenza Episcopale. In questo caso, il celebrante dice:

Ti fortifichi con la sua potenza Cristo Salvatore,
che vive e regna nei secoli dei secoli.


Tutti:
Amen.

E subito, senza dire nulla, impone la mano sopra il candidato.

 

CELEBRAZIONE DEL BATTESIMO


MONIZIONE

257.
Poi il candidato col padrino (madrina) si avvicina al fonte battesimale. Il celebrante, rivolgendosi ai presenti, fa loro questa monizione o un'altra simile:

Fratelli carissimi, invochiamo la misericordia di Dio Padre onnipotente per questo suo servo N., che chiede il santo Battesimo.

Dio, che lo ha chiamato e lo ha guidato fino a questo momento, gli doni luce e forza perché con animo generoso aderisca a Cristo e professi la fede della Chiesa. Conceda a lui il rinnovamento dello Spirito Santo che stiamo per invocare sopra questa acqua.


BENEDIZIONE DELL’ACQUA

258.
Quindi il celebrante, rivolto verso il fonte, dice questa preghiera di benedizione:

O Dio, per mezzo dei segni sacramentali,
tu operi con invisibile potenza
le meraviglie della salvezza;
e in molti modi, attraverso i tempi,
hai preparato l'acqua, tua creatura,
ad essere segno del Battesimo.


Fin dalle origini il tuo Spirito si librava sulle acque
perché contenessero in germe
la forza di santificare;
e anche nel diluvio hai prefigurato il Battesimo,
perché, oggi come allora,
l'acqua segnasse la fine del peccato
e l'inizio della vita nuova.

Tu hai liberato dalla schiavitù i figli di Abramo,
facendoli passare illesi attraverso il Mar Rosso,
perché fossero immagine
del futuro popolo dei battezzati.

Infine, nella pienezza dei tempi,
il tuo Figlio, battezzato da Giovanni
nell'acqua del Giordano,
fu consacrato dallo Spirito Santo;
innalzato sulla croce,
egli versò dal suo fianco sangue e acqua,
e dopo la sua risurrezione comandò ai discepoli:
«Andate, annunziate il Vangelo a tutti i popoli,
e battezzateli nel nome del Padre
e del Figlio e dello Spirito Santo».

Ora, Padre,
guarda con amore la tua Chiesa
e fa' scaturire per lei la sorgente del Battesimo.

Infondi in quest'acqua,
per opera dello Spirito Santo,
la grazia del tuo unico Figlio,
perché con il sacramento del Battesimo
l'uomo, fatto a tua immagine,
sia lavato dalla macchia del peccato,
e dall'acqua e dallo Spirito Santo
rinasca come nuova creatura.


Il celebrante tocca l'acqua con la mano destra e continua:

Discenda, Padre, in quest'acqua,
per opera del tuo Figlio,
la potenza dello Spirito Santo,
perché tutti coloro
che in essa riceveranno il Battesimo,
sepolti insieme con Cristo nella morte,
con lui risorgano alla vita immortale.
Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.

Altre formule a scelta al n. 382.

Nel Tempo di Pasqua, se si usa l'acqua battesimale benedetta nella Veglia pasquale, perché non manchi al Battesimo il tema dell'azione di grazie e della supplica, si fa la benedizione e l'invocazione di Dio sull'acqua con le formule che si trovano al n. 382, con attenzione alle variazioni del testo alla fine delle stesse formule.


RINUNZIA

259.
          Terminata la benedizione del fonte, il celebrante interroga il candidato con una delle seguenti formule:

1.
Rinunzi a satana
e a tutte le sue opere e seduzioni?

Candidato:
Rinunzio.

2.
Rinunzi a satana?

Candidato:
Rinunzio.

E a tutte le sue opere?

Candidato:
Rinunzio.

E a tutte le sue seduzioni?

Candidato:
Rinunzio.

3.
Rinunzi al peccato,
per vivere nella libertà dei figli di Dio?


Candidato:
Rinunzio.

Rinunzi alle seduzioni del male,
per non lasciarti dominare dal peccato?


Candidato:
Rinunzio.

Rinunzi a satana,
origine e causa di ogni peccato?


Candidato:
Rinunzio.

Queste tre formule, se è il caso, possono avere un migliore adattamento dalle Conferenze Episcopali, specialmente dove è necessario che gli eletti rinunzino alle superstizioni, alle arti degli indovini e alle arti magiche (cfr n. 80).


PROFESSIONE DI FEDE

260.
Il celebrante interroga il candidato:

N., credi in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra?


Candidato:
Credo.

Credi in Gesù Cristo,
suo unico Figlio, nostro Signore,
che nacque da Maria vergine,
morì e fu sepolto,
è risuscitato dai morti
e siede alla destra del Padre?


Candidato:
Credo.

Credi nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne e la vita eterna?


Candidato:
Credo.

Subito dopo la professione di fede il candidato riceve il Battesimo per immersione o per infusione.


BATTESIMO

261.
Se il Battesimo si fa per immersione o di tutto il corpo o soltanto del capo, si ponga attenzione a rispettare le esigenze della pudicizia e del dovuto decoro.

Il celebrante, toccando il candidato, immergendo tre volte il suo corpo o il suo capo e sollevandolo altrettante volte, lo battezza, invocando una sola volta la Santissima Trinità:

N., io ti battezzo nel nome del Padre
prima immersione

e del Figlio
seconda immersione

e dello Spirito Santo.
terza immersione.

Il padrino o la madrina, oppure ambedue, toccano il battezzando. 

Dopo il Battesimo il popolo fa una breve acclamazione (cfr n. 383).


261.
Se il Battesimo si fa per infusione, il celebrante attinge l'acqua battesimale dal fonte e, versandola per tre volte sul capo inchinato del candidato, lo battezza nel nome della Santissima Trinità:

N., io ti battezzo nel nome del Padre
prima infusione

e del Figlio
seconda infusione

e dello Spirito Santo.
terza infusione.

Il padrino o la madrina, o ambedue, tengono la mano destra sopra la spalla destra dell'eletto.

Dopo il Battesimo il popolo fa una breve acclamazione (cfr n. 383).


RITI ESPLICATIVI

_____________________________________________________

Unzione dopo il battesimo

263.
Se la celebrazione della Confermazione, per un motivo particolare, è separata dal Battesimo, dopo l'immersione o l'infusione dell'acqua, il celebrante fa l'unzione col Crisma nel modo consueto, dicendo contemporaneamente sul battezzato:

Dio onnipotente,
Padre del nostro Signore Gesù Cristo,
ti ha fatto rinascere dall'acqua
e dallo Spirito Santo
e ti ha dato il perdono di tutti i peccati
unendoti al suo popolo;
egli stesso ti consacra con il crisma di salvezza,
perché inserito in Cristo,
sacerdote, re e profeta,
tu sia sempre membra del suo corpo
per la vita eterna.


Battezzato:
Amen.

Quindi il celebrante, senza dire nulla, fa l'unzione con il sacro Crisma sul capo di ogni battezzato.
_____________________________________________________

Consegna della veste bianca

264.
Il celebrante dice:

N., sei diventato nuova creatura e ti sei rivestito di Cristo.

Ricevi perciò la veste bianca e portala senza macchia fino al tribunale del nostro Signore Gesù Cristo, per avere la vita eterna.


Battezzato:
Amen.


Alle parole a «Ricevi perciò la veste bianca», il padrino (la madrina) impone al neofita una veste bianca, se le consuetudini locali non consigliano un colore più adatto.

Secondo l'opportunità, questo rito si può anche tralasciare.


Consegna del cero acceso

265.
Il celebrante prende o tocca il cero pasquale, dicendo:

Avvicinati, padrino [madrina], per consegnare al neofita il simbolo della luce.

Il padrino (la madrina) si avvicina, accende dal cero pasquale una candela e la consegna al neofito. Poi il celebrante dice:

Sei diventato luce in Cristo.
Cammina sempre come figlio della luce
perché perseverando nella fede,
tu possa andare incontro al Signore che viene,
con tutti i santi, nel regno dei cieli.


Battezzato:
Amen.

 

CELEBRAZIONE
DELLA CONFERMAZIONE


266.
Fra la celebrazione del Battesimo e quella della Confermazione, secondo l'opportunità, la comunità esegue un canto adatto.
La celebrazione della Confermazione si può fare o nel presbiterio o nello stesso battistero, come suggeriscono le circostanze locali.

267. Se il Battesimo è stato conferito dal Vescovo, è opportuno che sia lo stesso Vescovo ad amministrare anche la Confermazione. In assenza del Vescovo, la Confermazione può essere amministrata dal sacerdote che ha conferito il Battesimo.

268. Il celebrante si rivolge brevemente al neofita con queste parole o con altre simili:

Carissimi N., che nel Battesimo sei rinato alla vita di figlio di Dio e sei diventato un membro di Cristo e del suo popolo sacerdotale, ti resta ora di ricevere il dono dello Spirito Santo, che nel giorno di Pentecoste fu inviato dal Signore sopra gli Apostoli e che dagli Apostoli e dai loro successori è stato comunicato ai battezzati.

Anche tu riceverai, secondo la promessa, la forza dello Spirito Santo perché, reso più perfettamente conforme a Cristo, tu possa dare testimonianza della passione e della risurrezione del Signore e diventare un membro attivo della Chiesa per la edificazione del corpo di Cristo nella fede e nella carità.


Poi il celebrante, in piedi, a mani giunte e rivolto al popolo, dice:

Fratelli carissimi, preghiamo Dio onnipotente
perché effonda su questo neofita lo Spirito Santo,
che lo confermi con la ricchezza dei suoi doni,
e con l'unzione crismale
lo renda pienamente conforme a Cristo,
suo unico Figlio.


E tutti pregano per qualche tempo in silenzio.

269. Quindi il celebrante impone le mani sul cresimando e dice:

Dio onnipotente,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che hai rigenerato questo tuo figlio
dall'acqua e dallo Spirito Santo
liberandolo dal peccato,
infondi in lui il tuo santo Spirito Paràclito:
spirito di sapienza e di intelletto,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di scienza e di pietà,
e riempilo dello spirito del tuo santo timore.
Per Cristo nostro Signore.

 
Tutti:
Amen.

270. Allora un ministro presenta al celebrante il sacro Crisma. Il confermando si avvicina al celebrante; oppure, secondo l'opportunità, il celebrante stesso si avvicina a ciascun confermando. Il padrino (o la madrina) pone la destra sulla sua spalla e dice al celebrante il suo nome o il confermando dichiara egli stesso il proprio nome.

Il celebrante intinge nel Crisma l'estremità del pollice della mano destra e traccia col pollice stesso un segno di croce sulla fronte del confermando, dicendo:

N., ricevi il sigillo dello Spirito Santo
che ti è dato in dono.


Confermato:
Amen.

Il celebrane aggiunge:
La pace sia con te.

Confermato:
E con il tuo spirito.

 

CELEBRAZIONE DELL’EUCARISTIA


271.
Omesso il «Credo» si fa subito la preghiera universale o dei fedeli alla quale il neofita partecipa per la prima volta.
Quindi il neofita aiuta a portare le offerte all'altare.

272. Nella Preghiera eucaristica I si fa menzione del neofita in Accetta con benevolenza, o Signore (Hanc igitur) e dei padrini in Ricordati, o Signore, dei tuoi fedeli (Memento). Se si usa la Preghiera eucaristica II o III o IV, si inseriscano le preghiere per il neofita.
Queste varianti si trovano nel Messale Romano alla Messa «Per il Battesimo».

273. È bene che il neofita riceva la santa comunione sotto le due specie, insieme con i padrini, con le madrine, con i genitori e con il coniuge e con i catechisti laici.
Prima della comunione cioè prima di Beati gli invitati alla cena del Signore il celebrante può ricordare brevemente al neofita l'importanza di così grande mistero che è il culmine dell'iniziazione e il centro di tutta la vita cristiana.

                                      ___________

274. In situazioni straordinarie, come malattia, età avanzata, cambiamento di domicilio, lunghi viaggi, ecc., allora è molto importante che, col permesso del Vescovo, il rito che precede sia ampliato con uno o più elementi che si trovano nel rito completo:

a) quando il candidato non ha potuto iniziare il catecumenato col rito adatto o, dopo averlo iniziato, non ha potuto portarlo a compimento con tutti i riti;
b) quando d'altra parte sarebbe a danno del suo bene spirituale se, usando il precedente rito, fosse privato dei benefici di una più lunga preparazione.

275. Questo rito così ampliato offre la possibilità al nuovo candidato sia di raggiungere gli altri che sono più avanti, aggiungendo opportunamente i riti iniziali del rito completo (ad esempio l'ingresso nel catecumenato, gli esorcismi minori, le benedizioni ecc.) sia di proseguire da solo quello che, iniziato con altri, non è stato portato a compimento (ad esempio l'elezione, il rito della purificazione e dell'illuminazione, gli stessi sacramenti).

276. Gli adattamenti, da farsi secondo la prudenza dei pastori, si possono prevedere, facendo un confronto fra il rito precedente e il rito ampliato, nel modo seguente:

1) semplicemente aggiungendo: ad esempio i riti del tempo del catecumenato (nn. 106-132), le consegne (nn. 183-192);

2) dividendo e ampliando o il rito dell'accoglienza (nn. 245-251) o la liturgia della parola (nn. 252-256). Nel rito dell'accoglienza i nn. 245-247 si possono arricchire sul modello del rito per l'ammissione al catecumenato (nn. 73-97); tralasciati, secondo l'opportunità, i nn. 246-247, i seguenti nn. 248-249 possono lasciare il posto al rito dell'elezione. Nella liturgia della parola, i nn. 253-255 si possono adattare al primo o al secondo scrutinio (nn. 160-179), ecc. ;
3) usando parte di questo rito più semplice al posto di alcuni riti del rito comune o completo; o, quando si fa l'accoglienza dei cosiddetti simpatizzanti (cfr n. 12, § 3), unendo il rito per l'ammissione al catecumenato (nn. 73-97) e l'elezione (nn. 143-151).

277. Nell'usare questo rito ampliato, si faccia attenzione:
1) che la catechesi del candidato sia completa;
2) che il rito si celebri con l'attiva partecipazione di un gruppo;
3) che, ricevuti i sacramenti, il neofita abbia, per quanto possibile, il tempo della mistagogìa.