4 - PREPARAZIONE  
    ALLA CONFERMAZIONE  
    E ALL'EUCARISTIA  
    DEGLI ADULTI   

 BATTEZZATI DA BAMBINI     
 CHE NON HANNO 
 RICEVUTO LA CATECHESI  
                                 

  
295. Le indicazioni pastorali che seguono riguardano quegli adulti che, battezzati da bambini, non hanno poi ricevuto alcuna catechesi e perciò non sono stati ammessi alla Confermazione e all'Eucaristia. Si possono tuttavia adattare a casi simili, specialmente per un adulto che è stato battezzato in pericolo o nell'imminenza della morte. Benché tali adulti non abbiano ancora udito l'annunzio del mistero di Cristo, tuttavia la loro condizione differisce dalla condizione dei catecumeni, in quanto essi sono già stati introdotti nella Chiesa e fatti figli di Dio per mezzo del Battesimo. Pertanto il fondamento della loro conversione è il Battesimo già ricevuto, la cui forza debbono sviluppare.

296. Come per i catecumeni, la preparazione di questi adulti richiede un tempo prolungato (cfr n. 21) in cui la fede in essi infusa nel Battesimo deve crescere, arrivare alla maturità e ben radicarsi, attraverso la formazione pastorale loro data; la loro vita cristiana deve rafforzarsi con un'opportuna preparazione che viene loro proposta, un'adatta catechesi, i rapporti con la comunità dei fedeli e la partecipazione ad alcuni riti liturgici.

297. L'ordinamento della catechesi generalmente risponde all'Ordinamento proposto per i catecumeni (cfr n. 19, § 1); tuttavia nell'offrire tale catechesi, il sacerdote, il diacono o il catechista tengano conto della particolare condizione di questi adulti che già hanno ricevuto il dono del Battesimo.

298. Come ai catecumeni, così anche a questi adulti la comunità dei fedeli offra il suo aiuto con fraterna carità e con la preghiera e rendendo testimonianza della loro idoneità, quando si tratterà di ammetterli ai sacramenti (cfr nn. 4, 19, § 2, 23).

299. Gli adulti sono presentati alla comunità dal « garante ». Nel tempo della loro istruzione, ciascuno di essi, con l'approvazione del sacerdote, sceglie un padrino che si comporterà con lui come delegato della comunità e che avrà verso di lui gli stessi compiti che ha il padrino verso il catecumeno (cfr n. 43). Il padrino, scelto in questo tempo, potrà essere anche il padrino del Battesimo, purché sia veramente capace di adempiere questo ufficio.

300. Il tempo della preparazione è santificato con azioni liturgiche, la prima delle quali è quella dell'accoglienza degli adulti nella comunità, in cui essi riconoscono di aver parte in quanto già segnati dal Battesimo.

301. Successivamente parteciperanno alle celebrazioni della liturgia della parola sia a quelle per le quali si riunisce la comunità sia a quelle che sono destinate in modo particolare ai catecumeni.

302. Per significare l'azione di Dio in questo lavoro di preparazione, opportunamente si potranno usare alcuni riti propri del catecumenato che rispondono alla condizione e all'utilità spirituale di questi adulti come le consegne del Simbolo, della Preghiera del Signore (Padre nostro) o anche dei Vangeli.

303. Il tempo della catechesi sia opportunamente inserito nell'anno liturgico, specialmente l'ultima parte, che abitualmente coinciderà con la Quaresima. Durante questo tempo opportunamente si ordineranno riti penitenziali in preparazione alla celebrazione del sacramento della Penitenza.

304. Il culmine di tutta la formazione sarà abitualmente la Veglia pasquale, nella quale gli adulti professeranno la fede battesimale, riceveranno il sacramento della Confermazione e parteciperanno all'Eucaristia. Se la Confermazione non si può conferire durante la Veglia pasquale, perché sono assenti il Vescovo o il ministro straordinario della Confermazione, si conferisca quanto prima e, per quanto è possibile, nel Tempo di Pasqua.

305. Infine gli adulti completeranno la loro formazione cristiana e realizzeranno il loro pieno inserimento nella comunità, vivendo insieme coi neofiti il tempo della mistagogìa.